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PILATES*

Dal livello principiante al livello avanzato, classi sempre varie e dinamiche nel rispetto delle esigenze delle persone.
Ideata da Joe Pilates negli USA nella prima metà del XX secolo e nata come esercizio fisioterapico, il metodo Pilates si adatta a tutte le eta' e le corporature, sia per le donne che per gli uomini. Si tratta di un lavoro completo di integrazione body/mind (corpo e mente), che può portare benefici sul breve e sul lungo termine. Questo metodo permette di allenarsi in modo profondo ma non traumatico ed è ottimo per ottenere allineamento e postura corretti, per sviluppare e rafforzare il centro e tutti gli addominali, rilassare e rafforzare la schiena, stabilizzare la zona scapolare e delle spalle, migliorare la flessibilità, acquisire più consapevolezza del proprio respiro e, da non sottovalutare, rilasciare lo stress.

PILATES DOLCE*

E’ pensato per persone mature o con esigenza di classi dal ritmo costante e più lento, con esercizi dolci e, talvolta, l’integrazione di piccoli attrezzi e sgabelli.
Questo lavoro aiuta ad alleviare o prevenire piccoli problemi posturali e rigidità articolare, oltre a migliorare circolazione, flessibilità, equilibrio e stabilità generale...e quindi a trovare o ritrovare il piacere di abitare nel proprio corpo!

PILATES BARRE WORKOUT*

Una novità degli ultimi anni presto trasformatasi in must. Prende in prestito la sbarra usata nella danza classica sviluppandone il grande potenziale in combinazione con i principi e gli esercizi del metodo Pilates.  Il risultato è un allenamento dinamico, aerobico, energetico e tonificante, consigliato per chi vuole scolpire il proprio corpo e alleggerire la propria mente.

DANZA CONTEMPORANEA
Adulti

La Danza è un’ arte che sviluppa l’espressione personale insieme a coordinazione, flessuosità, agilità, scioltezza, stamina, musicalità e gioia del muoversi. Il corso ha le sue fondamenta nella Danza Contemporanea, con influenze e contaminazioni da altri ritmi ed altri stili. 
Con elementi di tecniche di Improvvisazione e Composizione.
Let's dance!

MOVIMENTO  DANZA

Questa disciplina si basa su un mix originale di danza, fitness, Pilates e improvvisazione.

Non sono rilevanti età o precedente esperienza,  In questo lavoro integrato la danza apporta la gioia del movimento, la coordinazione, la musicalità, l'agilità, che combinate con semplici esercizi di improvvisazione stimolano l'espressione libera e intima di se stess@.

Il metodo Pilates ed il fitness migliorano la postura e la flessibilità, rafforzano la muscolatura ed allenano la stamina, ed inoltre insegnano la gestione consapevole del proprio peso.

Il tutto porta ad effetti grandiosi sull’autostima ed il benessere di anima e corpo.

YOGA*

Lo Yoga è una disciplina che ha origini lontanissime nel tempo, la radice del termine deriva dal sanscrito “Yuj” che significa “unire”, “legare”, “aggiogare”.  E’ la disciplina olistica più antica del mondo  ed è una pratica che invita il nostro corpo fisico, “custodia” della  nostra anima, ad interagire con la parte più profonda di noi stessi che è  sottile e spesso sfuggente.  
Praticando lo yoga si aspre un dialogo con il nostro corpo fisico che, attraverso lo studio delle asana ( posizioni) e del pranayama (tecniche di controllo respiro), si scioglie, si apre e si prepara all’incontro di ciò che costudisce.

Lo Yoga Vinyasa Flow fonde elementi tradizionali con un ritmo più dinamico.

GINNASTICA IPOPRESSIVA (Metodo Hipopressivo RSF)*

Elaborata dal Dott. Marcel Caufriez, questa è una innovativa ma consolidata ginnastica posturale che agisce specificamente sulla cavità addominale, diminuendone la pressione interna senza esercizi addominali classici; si hanno molti benefici sull’organismo, tra cui:
-  prevenzione di prolassi, ernie ed incontinenza urinaria;
-  tonificazione addominale con ottimi risultati anche estetici (tra cui la riduzione del girovita);
-  ripristino del pavimento pelvico nel post-parto;
-  coadiuvazione nel riassorbimento della diastasi dei muscoli retti addominali;
-  miglioramento della postura;
-  miglioramento della circolazione sanguigna (spec. arti inferiori);
-  miglioramento delle funzioni sessuali;
-  migliori prestazioni sportive.

GINNASTICA DOLCE EDUCATIVA e RIEDUCATIVA*

Fa parte della categoria ginnastica per tutti, ed è quindi molto adatta anche per l'età libera. Con esercizi dolci ed attenti, aiuta la mobilità ed allena coordinazione, equilibrio ed apparato muscolo-scheletrico, oltre a contribuire al miglioramento della postura.

FELDENKRAIS

Il metodo Feldenkrais consiste in un lavoro sul corpo che mira ad una migliore conoscenza di sè. Parte dal presupposto che gli esseri umani hanno un potenziale innato: la capacità di apprendere. Stimolando la consapevolezza ed il sistema nervoso possiamo svincolarci dagli schemi posturali e di movimento meccanici e ripetitivi, rendendo più armoniche ed efficaci le attività motorie.

DANZA ORIENTALE

Questa danza "magica" ha il potere di unire chi la pratica, prevalentemente donne, che sodalizzano in modo ormai inusuale. Come ogni danza richiede impegno e tecnica, dona sicurezza, aiuta a riscoprire il proprio femminile e la propria energia, grazie a movimenti che evocano simboli come il cerchio e il serpente e alla contrazione di muscoli normalmente inutilizzati, che piano piano si risvegliano. Riconnette la donna con il proprio ventre di cui troppo spesso si vergogna, avendo dimenticato che è il luogo della creazione e che per questo è fondamentale accettarlo e viverlo, comunque esso sia. Grazie alla tecnica si impara a scaricare il peso a terra, già dalla “prima posizione” che è la stessa che Alexander Lowen utilizza nella sua Bioenergetica. Se non si è radicati nessun movimento è possibile, sia fisico che emotivo.

THAI CHI CHUAN

Il Taiji Quan o Tai Chi Chuan, è un’antica arte marziale cinese le cui radici risalgono a più di mille anni fa, intorno al 1200 d.c. Il significato letterale della parola “Taiji Quan” è “Boxe della Suprema Polarità” dove “Tai” significa il supremo, il grande, “Ji” simboleggia l’estremo, il punto più alto di ogni cosa, “Quan” significa pugno (simbolo del combattimento).

La particolarità è data dai movimenti lenti, fluidi, ampi e leggeri, controllati da un respiro addominale e rilassato, che servono a migliorare e potenziare il Qi (energia vitale) presente in ognuno di noi.

La pratica corretta e costante del Taiji Quan migliora l’allineamento posturale; attraverso la respirazione e le tecniche di movimento, migliora la funzione degli organi interni, diminuisce la tensione nei muscoli accumulata per stress o cattive abitudini e aumenta le difese del sistema immunitario; migliora inoltre la capacità di concentrazione e ritarda l’invecchiamento. Dona un senso di benessere naturale, aumenta tutte le funzionalità del corpo, potenzia e sincronizza il fisico e la mente, rende flessibili le articolazioni, i muscoli, i tendini, aiuta la circolazione sanguigna.

Il Taiji Quan è adatto a persone di tutte le età.

KUNG FU TRADIZIONALE Ragazzi 7-12

Il corso ha come obiettivo lo studio e la pratica del wushu inteso come studio delle arti marziali cinesi tradizionali grazie alla preparazione fisica e mentale. La pratica permette lo sviluppo delle proprie potenzialità grazie anche allo studio delle armi tradizionali quali bastone, sciabola, spada, lancia e le armi snodate cinesi.
Aperto ai bambini di età compresa tra i 7 e i 12 anni.

GIOCOWUSHU(R) Bambini 4-7

E’ un metodo di insegnamento che riconosce al movimento e al wushu un forte valore educativo, formando dal punto di vista motorio i giovani fin da bambini. Il corso è aperto ai bambini di età compresa tra i 4 e i 7 anni.

"Nei bambini e nei ragazzi il movimento è un’esigenza vitale che viene espressa dal desiderio di svolgere le attività motorie in forma di gioco, e il Wushu rappresenta, per la sua varietà di movimenti e per il suo affascinante immaginario, un mezzo efficace per stimolare il bambino." 
Giuseppe Gualdani, Maestro ideatore del metodo

GINNASTICA per la GRAVIDANZA

Durante la gravidanza il corpo è in continua mutazione e, mese dopo mese, richiede una cura attenta e mirata alle sue sempre nuove esigenze. In queste lezioni concepite appositamente per le future mamme, usiamo esercizi specifici, dolci ed efficaci, per rispondere a queste esigenze ed imparare a incorporarne alcuni principi nella vita quotidiana per mantenersi in piena efficienza. Lavoriamo molto sul rafforzamento della parete pelvica, sull’allungamento della colonna vertebrale, sulla stabilizzazione della zona scapolare e delle spalle, sulla flessibilità e sulla scioltezza articolare, coadiuvando tutto con respirazione organica e funzionale.
Questo programma aiuta le future mamme ad avere una postura più equilibrata e la schiena alleggerita, a prepararsi ad un parto più fluido, a prevenire o attenuare problemi di incontinenza. La donna acquisisce una positiva consapevolezza del proprio corpo in trasformazione, avendone una benefica sensazione di calma e rilascio dello stress.
Bonus, ognuna entra a far parte di una empatica comunità di future mamme con cui condividere la propria esperienza.

MAMMA&ME 

Ginnastica post-parto con il bebè

Riappropriarsi del proprio corpo dopo la gravidanza ed il parto… Si può!

Coadiuvate in tutto questo da un assistente molto speciale: il proprio neonato.

 

In un momento in cui si fatica a trovare tempo per se stesse, le mamme possono ritagliarsi uno spazio proprio ma condiviso con il bebè, e si trovano a divenire parte di una piccola comunità nella quale scambiare esperienze, sensazioni e suggerimenti.

Le lezioni offrono un programma di esercizi molto graduali pensati proprio per questa fase, mutuati dalla tecnica Pilates e integrati con la ginnastica Ipopressiva ed altri saperi. Viene riattivata la muscolatura delle pareti pelvica e addominale; in caso di problemi di incontinenza e di diastasi dei retti addominali si possono avere significativi benefici. Non secondario a tutto ciò, la postura si riequilibra, si acquisiscono scioltezza e stabilità strutturale, braccia, spalle e gambe si rafforzano, l’energia interna si ricarica.

Ogni incontro contribuisce a sviluppare il rapporto madre-figlio/a, rivelandosi per entrambi un’esperienza unica e coinvolgente di stimolo e scambio reciproci.

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*ATTIVITA' SPORTIVA GINNASTICA FINALIZZATA ALLA SALUTE ED AL FITNESS

 

  

MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è redatto dall’ASD Chianti BodyMind, come previsto dal comma 2 dell’articolo 16 del d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021 e utilizzando le linee guida pubblicate dalla ASI esp riconosciuta dal CONI. Si applica a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività della ASD, indipendentemente dalla disciplina sportiva praticata. Ha validità quadriennale dalla data di approvazione e deve essere aggiornato ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali emanati dal CONI, le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI e le raccomandazioni dell’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding. L’obiettivo del presente modello è quello di promuovere una cultura e un ambiente inclusivo che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i tesserati, in particolare minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità, tutelando al contempo l’integrità fisica, psicologica e morale di tutti i tesserati. Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva deve essere pubblicato sulla homepage del sito dell’Associazione, affisso nella sede della medesima nonché comunicato al Responsabile Safeguarding della Federazione per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie, insieme alla nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni. Il presente modello integra e non sostituisce il Regolamento per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie della Federazione Sportiva cui l’Associazione/Società Sportiva è affiliata. 1) Diritti e doveri A tutti i tesserati e le tesserate sono riconosciuti i diritti fondamentali: • a un trattamento dignitoso e rispettoso in ogni rapporto, contesto e situazione in ambito associativo; • alla tutela da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva; • a che la salute e il benessere psico-fisico siano garantiti come prevalenti rispetto a ogni risultato sportivo. Coloro che prendono parte, a qualsiasi titolo e in qualsiasi funzione e/o ruolo, all’attività sportiva, in forma diretta o indiretta, sono tenuti a rispettare tutte le disposizioni e le prescrizioni a tutela degli indicati diritti dei tesserati e delle tesserate. I tecnici, i dirigenti, i soci e tutti gli altri tesserati e tesserate sono tenuti a conoscere il presente modello, il Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e il Regolamento per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie della Federazione Italiana cui aderisce l’Associazione/Società Sportiva. Tutti gli aderenti a qualsiasi titolo alla vita associativa sono tenuti al rispetto dei principi fondamentali di non discriminazione e non violenza nell’ambito di competizioni, allenamenti, condivisione di spazi comuni come gli spogliatoi e, in generale, nei rapporti con gli atleti, i tesserati, i dirigenti, gli allenatori e staff tecnico della propria e delle altre Associazioni/Società Sportive. 2) Prevenzione e gestione dei rischi Comportamenti rilevanti Ai fini del presente modello, costituiscono comportamenti rilevanti: • l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, l’aggressione verbale, la minaccia, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali; • l’abuso fisico: qualunque condotta consumata, tentata o minacciata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi l’integrità psicofisica del tesserato. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (anche al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti ivi comprese quelle anti doping; • la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante; • l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto o con contatto, e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati; • la negligenza: il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente modello, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato; • l’incuria: a mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, educativo ed emotivo; • l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume o all'ordine pubblico; • il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate o comunque riguardanti la sfera personale del tesserato, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima); • i comportamenti discriminatori; qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status socio economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale o politico. I comportamenti rilevanti possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle di persona e tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi, e-mails, social network e blog. 3) Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni L’Associazione nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, con lo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui soci nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi. Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni viene selezionato tra i soggetti che abbiano esperienza nel settore, competenze comunicative e capacità di gestione delle situazioni delicate. Qualora il Responsabile non possa essere individuato in soggetti esterni alla struttura associativa, l’incarico dovrà essere affidato a figura apicale dell’organigramma societario/associativo. Prima della nomina andrà acquisito il certificato del casellario giudiziale o equivalente autocertificazione. Non può essere, infatti, designato come Responsabile chi ha subito una condanna penale anche non definitiva per reati non colposi. La nomina del Responsabile dovrà essere resa immediatamente pubblica tramite affissione di specifico avviso presso la sede sociale in luogo ben visibile a tutti i tesserati e fruitori nonché pubblicata sulla homepage della Associazione/Società Sportiva e tempestivamente comunicata al Responsabile federale delle politiche di Safeguarding. In ogni caso, il Responsabile Safeguarding all’interno delle società/associazioni sportive svolge funzioni di vigilanza circa l’adozione e l’aggiornamento dei modelli e dei codici di condotta, nonché di collettore di eventuali segnalazioni di condotte rilevanti ai fini delle politiche di Safeguarding, potendo svolgere anche funzioni ispettive. Il Responsabile Safeguarding è tenuto a sensibilizzazione i membri dell'associazione sulle questioni di Safeguarding ed è tenuto a collaborare con le autorità competenti. Il Responsabile Safeguarding ha l’obbligo di definire e pubblicizzare i canali di comunicazione chiari per i membri dell'associazione sportiva per segnalare casi di abuso o maltrattamento e stabilire le procedure per la registrazione e la gestione delle segnalazioni ricevute. Il Responsabile Safeguarding garantisce la confidenzialità e la riservatezza delle informazioni riguardanti casi di abuso o maltrattamento essendo tenuto a trattare le informazioni sensibili in modo riservato e nel rispetto della privacy delle persone coinvolte. Il Consiglio direttivo deve sospendere o rimuovere il Responsabile Safeguarding in caso di mancata conformità ai requisiti o di violazione delle politiche dell'associazione relative alla protezione dei minori o in caso di reiterati inadempimenti degli obblighi connessi all’incarico ricevuto. 4) Le politiche di prevenzione Per la prevenzione di qualsiasi tipo di molestia, violenza o discriminazione nell’attività sportiva vengono adottate le seguenti policy: Verifica casellario giudiziario e carichi pendenti Allenatori, tecnici, dipendenti, medici e tutti coloro i quali entrano a contatto con atleti e tesserati, se minori, devono presentare al Responsabile di cui al punto precedente il proprio casellario giudiziario ed il certificato dei carichi pendenti (soprattutto certificato antipedofilia), o autocertificazione, entro 30 gg. dall’adozione del presente modello; qualora la documentazione non dovesse essere tempestivamente prodotta, vi sarà un richiamo scritto che, se disatteso entro ulteriori 15 gg., sarà seguito dalla interruzione immediata di qualsiasi rapporto con il soggetto inadempiente. Successivamente alla adozione del presente modello, per i nuovi rapporti di collaborazione a qualsiasi titolo prestata, allenatori, tecnici, dipendenti, medici e tutti coloro i quali entrano a contatto con atleti e tesserati, soprattutto se minori dovranno presentare le suddette certificazioni al Responsabile dell’Associazione; la mancata presentazione delle certificazioni o la presentazione di certificazioni non idonee impedirà l’avvio di qualsivoglia rapporto collaborativo. Quanto sopra si applica anche ai soggetti ai quali dovessero essere ceduti a qualsiasi titolo spazi all’interno della struttura sportiva della Associazione/Società Sportiva per periodi superiori a 30 giorni. Uso degli spazi dell’Associazione Presso le strutture in gestione o in uso all’Associazione devono essere predisposte tutte le misure necessarie a prevenire qualsivoglia situazione di rischio; in particolare devono essere predisposti spogliatoi e servizi igienici divisi tra personale tecnico e atleti e, per questi ultimi, devono essere previsti, se possibile, spazi separati a seconda del genere. Deve essere sempre garantito l’accesso ai locali e agli spazi in uso all’Associazione durante gli allenamenti e le sessioni prova di tesserati e tesserate minorenni a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti e delle atlete ovvero a loro delegati, senza che ciò possa interferire con il regolare svolgimento delle attività. Durante le sessioni di allenamento, di prova o di competizione è fatto divieto agli allenatori, ai dirigenti, al personale medico (salvo urgenze sanitarie), ed in generale a tutti i soggetti diversi dagli atleti di accedere agli spogliatoi ed ai bagni a questi ultimi riservati, ad eccezione della deroga di cui al capoverso successivo. Durante le sessioni di allenamento o di prova o di competizione non è consentito l’accesso agli spogliatoi a utenti esterni o genitori/accompagnatori, se non previa autorizzazione da parte di un tecnico o dirigente e, comunque, solo per eventuale temporanea assistenza a tesserate/i sotto i 6 anni o con disabilità. In caso di necessità, fermo restando la tempestiva richiesta di intervento al servizio di soccorso sanitario qualora necessario, l’accesso è consentito al medico del 118 o, in sua assenza, a un tecnico formato sulle procedure di primo soccorso esclusivamente per le procedure strettamente necessarie al primo soccorso nei confronti della persona infortunata. La porta dovrà rimanere aperta e dovrà essere presente almeno un’altra persona (atleta, tecnico, dirigente, collaboratore, etc.); in caso di atleti minorenni sarà necessaria sempre anche la presenza di almeno un soggetto esercente la potestà genitoriale o suo incaricato. Trasferte In caso di trasferte che prevedano un pernottamento, agli atleti dovranno essere riservate camere, bagni e spogliatoi, suddivisi per genere, diverse da quelle in cui alloggeranno i tecnici, i dirigenti o altri accompagnatori, salvo nel caso di parentela stretta tra l’atleta e l’accompagnatore. Qualora non fosse possibile suddividere gli spazi tra atleti ed atlete minorenni, entrambi i genitori o chi ne fa le veci dovranno rilasciare espressa autorizzazione scritta in tal senso. Durante le trasferte di qualsiasi tipo è dovere degli accompagnatori vigilare sugli atleti accompagnati, soprattutto se minorenni, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a garantire l’integrità fisica e morale degli stessi ed evitare qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello. Per l’adesione alle trasferte di atleti minorenni sarà sempre necessaria la presenza di almeno un soggetto esercente la potestà genitoriale o, in alternativa, espressa autorizzazione scritta rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci. È obbligatorio l’affiancamento all’allenatore/tecnico di almeno un altro membro dello staff durante tutti gli spostamenti degli atleti compresi quelli per raggiungere gli hotel e il campo da gioco. Se trattasi di atleti minorenni sussiste, altresì, l’obbligo di espressa autorizzazione scritta rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci. 4) Tutela della privacy A tutti gli atleti (o esercenti la potestà genitoriale), i tecnici, i dirigenti, i collaboratori e i soci dell’Associazione all’atto dell’iscrizione/tesseramento, e comunque ogni qualvolta venga effettuata una raccolta di dati personali, deve essere sottoposta l’informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell’art.13 del Regolamento Europeo679/2016 (GDPR). I dati raccolti devono essere gestiti e trattati secondo le modalità descritte nel suddetto Regolamento e comunque solo sulla base della necessità all’esecuzione del contratto di cui gli interessati sono parte, all’adempimento di un obbligo legale o sulla base del consenso fornito. In particolare, le categorie particolari di dati personali (quali l’origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, o l’appartenenza sindacale, nonché dati genetici, dati biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica, dati relativi alla salute o alla vita sessuale o all’orientamento sessuale della persona) possono essere trattate solo previo libero ed esplicito consenso dell’interessato, manifestato in forma scritta, salvi i casi di adempimento di obblighi di legge e regolamenti. L’Associazione, previo specifico consenso scritto raccolto all’atto dell’iscrizione o tesseramento, può pubblicare sui propri canali di comunicazione fotografie ritraenti i tesserati prodotte durante le sessioni di allenamento e gara, ma non è consentita la produzione e la pubblicazione di immagini che possono causare situazioni di imbarazzo o pericolo per i tesserati. La documentazione, sia cartacea, sia digitale, raccolta dall’Associazione contenente dati personali dei tesserati, fornitori od ogni altro soggetto, deve essere custodita garantendo l’inaccessibilità alle persone non autorizzate al trattamento dei dati. In caso di perdita, cancellazione, accidentale divulgazione, databreach, eccetera, deve essere data tempestiva comunicazione all’interessato e, contestualmente, al titolare del trattamento dei dati personali. Tutte le persone autorizzate al trattamento dei dati personali devono mettere in atto tutti i comportamenti e le procedure necessarie alla tutela dei dati personali degli interessati, soprattutto di quelli rientranti nelle categorie particolari di dati personali. 5) Inclusività L’Associazione garantisce a tutti i propri tesserati e ai tesserati di altre associazioni e società sportive dilettantistiche pari diritti e opportunità, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. L’Associazione si impegna, anche tramite accordi, convenzioni e collaborazioni con altre associazioni o società sportive dilettantistiche, a garantire il diritto allo sport agli atleti con disabilità fisica o intellettivo-relazionale, integrando suddetti atleti, anche tesserati per altre associazioni o società sportive dilettantistiche, nel gruppo di atleti tesserati per l’Associazione. L’Associazione si impegna a garantire il diritto allo sport anche agli atleti svantaggiati dal punto di vista economico o famigliare, favorendo la partecipazione di suddetti atleti alle attività dell’associazione anche mediante sconti delle quote di tesseramento e/o mediante accordi, convenzioni e collaborazioni con enti del terzo settore operanti sul territorio e nei comuni limitrofi. 6) Contrasto dei comportamenti lesivi e gestione delle segnalazioni Segnalazione dei comportamenti lesivi In caso di presunti comportamenti lesivi, da parte di tesserati o di persone terze, nei confronti di altri tesserati, soprattutto se minorenni, deve essere tempestivamente segnalato al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni tramite comunicazione a voce o via posta elettronica all’indirizzo email info@chiantibodymind.com. Il suindicato indirizzo email deve essere portato a conoscenza di tutti i tesserati e quindi pubblicato sul sito istituzionale dell’associazione, sui canali social, affisso con specifico avviso in luogo ben visibile presso la segreteria dell’Associazione, indicato nel modulo di adesione all’Associazione una cui copia viene rilasciata al tesserato aderente. Nel caso di una denuncia che coinvolga un minore come presunta vittima, i genitori o il tutore legale del minore devono essere informati, a condizione che ciò non sia considerato un rischio per la sicurezza di tale minore. In caso dei suddetti comportamenti lesivi deve essere inviata segnalazione al garante per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie–Safeguarding Office all’indirizzo email dedicato. In caso di gravi comportamenti lesivi l’Associazione deve notificare i fatti di cui è venuta a conoscenza alle forze dell’ordine. L’Associazione deve garantire l’adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede: • presentato una denuncia o una segnalazione; • manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione; • assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione; • reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni; • intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di Safeguarding. 7) Sistema disciplinare e meccanismi sanzionatori A titolo esemplificativo e non esaustivo, i comportamenti sanzionabili possono essere ricondotti a: • mancata attuazione colposa delle misure indicate nel Modello e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione); • violazione dolosa delle misure indicate nel presente modello e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione), tale da compromettere il rapporto di fiducia tra l’autore e l’Associazione in quanto preordinata in modo univoco a commettere un reato; • violazione delle misure poste a tutela del segnalante; • effettuazione con dolo o colpa grave di segnalazioni che si rivelano infondate; • violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione; • violazione delle disposizioni concernenti le attività di informazione, formazione e diffusione nei confronti dei destinatari del presente modello; • atti di ritorsione o discriminatori, diretti o indiretti, nei confronti del segnalante per motivi collegati, direttamente o indirettamente, alla segnalazione; • mancata applicazione del presente sistema disciplinare. Le sanzioni comminabili sono diversificate in ragione della natura del rapporto giuridico intercorrente tra l’autore della violazione e l’Associazione, nonché del rilievo e gravità della violazione commessa e del ruolo e responsabilità dell’autore. Le sanzioni comminabili sono diversificate tenuto conto del grado di imprudenza, imperizia, negligenza, colpa o dell’intenzionalità del comportamento relativo all’azione/omissione, tenuto altresì conto dell’eventuale recidiva, nonché dell’attività lavorativa svolta dall’interessato e della relativa posizione funzionale, gravità del pericolo creato, entità del danno eventualmente creato, presenza di circostanze aggravanti o attenuanti, eventuale condivisione di responsabilità con altri soggetti che abbiano concorso nel determinare l’infrazione, unitamente a tutte le altre particolari circostanze che possono aver caratterizzato il fatto. Il presente sistema sanzionatorio deve essere portato a conoscenza di tutti i Destinatari del Modello attraverso i mezzi ritenuti più idonei dall’Associazione. Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti I comportamenti tenuti dai collaboratori retribuiti in violazione delle disposizioni del presente modello, inclusa la violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione, e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione) sono definiti illeciti disciplinari. Nei confronti dei collaboratori retribuiti, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa: • richiamo verbale per mancanze lievi; • ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto 1; • multa in misura non eccedente l’importo di 5 ore di retribuzione; • sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di giorni 15; • risoluzione del contratto e, in caso di collaboratore socio dell’Associazione, radiazione dello stesso. Ai fini del precedente punto: 1. incorre nel provvedimento disciplinare del richiamo verbale per le mancanze lievi il collaboratore che violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o adotti, nello svolgimento di attività sensibili, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione non abbia rilevanza esterna; 2. incorre nel provvedimento disciplinare dell’ammonizione scritta il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile il richiamo verbale e/o violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o adotti, nello svolgimento di attività nelle aree a rischio, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione abbia rilevanza esterna; 3. incorre nel provvedimento disciplinare della multa non eccedente l’importo di 5 ore della normale retribuzione il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile l’ammonizione scritta e/o, per il livello di responsabilità gerarchico o tecnico, o in presenza di circostanze aggravanti, leda l’efficacia del presente modello con comportamenti quali: a) l’inosservanza dell’obbligo di informativa al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni; l’effettuazione, con colpa grave, di false o infondate segnalazioni inerenti alle violazioni del Modello o del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione; b) la violazione delle misure adottate dall’Associazione volte a garantire la tutela dell’identità del segnalante; la reiterata inosservanza degli adempimenti previsti dalle prescrizioni indicate nel presente modello, nell’ipotesi in cui riguardino un procedimento o rapporto in cui è parte la Pubblica Amministrazione (ivi comprese le Autorità Sportive); 4. incorre nel provvedimento disciplinare della sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di 15 giorni il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile la multa non eccedente l’importo di 5 ore della normale retribuzione e/o effettui, con dolo, false o infondate segnalazioni inerenti alle violazioni del Modello e del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e/o violi le misure adottate dalla Società volte a garantire la tutela dell’identità del segnalante così da generare atteggiamenti ritorsivi o qualsiasi altra forma di discriminazione o penalizzazione nei confronti del segnalante; 5. incorre nel provvedimento disciplinare della risoluzione del contratto senza preavviso il collaboratore che eluda fraudolentemente le prescrizioni del presente modello attraverso un comportamento inequivocabilmente diretto alla commissione di uno dei reati ricompreso fra quelli previsti e/o violi il sistema di controllo interno attraverso la sottrazione, la distruzione o l’alterazione di documentazione ovvero impedendo il controllo o l’accesso alle informazioni e alla documentazione agli organi preposti, incluso il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni in modo da impedire la trasparenza e verificabilità delle stesse. Sanzioni nei confronti dei volontari Nei confronti dei volontari dell’Associazione, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa: • richiamo verbale per mancanze lievi; • ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al punto1 della precedente sezione “Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti”; • allontanamento dalle strutture di allenamento e gara per un periodo non superiore a 15 giorni; • allontanamento dalle strutture di allenamento e gara per un periodo non superiore a 1 anno; • rescissione del rapporto di volontariato e, in caso di volontario socio dell’Associazione, radiazione dello stesso. Ai fini del precedente punto si rimanda al punto 3 della sezione “Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti”. Sanzioni nei confronti dei frequentatori a qualsiasi titolo Quanto contenuto nei due paragrafi che precedono è riferibile, laddove concretamente applicabile, a tutti i frequentatori della struttura sportiva. Resta inteso che i detti soggetti saranno soggetti alle sanzioni di sospensione temporanea o definitiva a seconda della gravità delle infrazioni commesse, senza possibilità di rimborso di quote eventualmente versate a qualsiasi titolo. 8) Obblighi formativi, informativi e altre misure L’Associazione è tenuta a pubblicare il presente modello e il nominativo del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni presso la sua sede, nonché sulla home page del sito istituzionale. Al momento dell’adozione del presente modello e in occasione di ogni sua modifica, l’Associazione deve darne comunicazione via posta elettronica a tutti i propri tesserati, associati e volontari. L’Associazione deve informare il tesserato o eventualmente coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, del presente modello e del nominativo e dei contatti del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni. L’Associazione deve dare immediata comunicazione di ogni informazione rilevante al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, al Garante per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie – Safeguarding Office della federazione sportiva di competenza, nonché all’Ufficio della Procura federale ove competente. L’Associazione deve dare diffusione presso i propri tesserati di idonee informative finalizzate alla prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione nonché alla consapevolezza dei tesserati in ordine a propri diritti, obblighi e tutele. L’Associazione deve prevedere un’adeguata informativa ai tesserati o eventualmente a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, con riferimento alle specifiche misure adottate per la prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione in occasione di manifestazioni sportive. L’Associazione deve dare comunicazione ai tesserati o eventualmente a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti di ogni altra politica di Safeguarding adottata dalle federazioni sportive alla quale è affiliata.

CODICE DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE I destinatari del presente Codice di condotta sono gli istruttori, i tecnici, i dirigenti, i collaboratori a qualsiasi titolo, livello e qualifica, i lavoratori ed i volontari. I soggetti sopra indicati sono responsabili della crescita dei giovani allievi e tesserati nonché della creazione di un ambiente positivo, sicuro e stimolante per la pratica sportiva. A tal fine, sono chiamati a dare il buon esempio e ad essere un modello per gli allievi affiliati alla ASD. Tutti i soggetti sopra indicati, che hanno un contatto diretto con allievi e tesserati minorenni, sono obbligati a rispettare il Codice di condotta, che accettano integralmente dopo averne preso visione. Ogni presunta violazione del Codice di condotta deve essere segnalata al Responsabile Safeguarding nominato dalla ASD e verificata secondo quanto stabilito dal Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva. Le misure e le sanzioni poste in essere potranno andare dall’ammonimento verbale fino alla cessazione della collaborazione. Chianti BodyMind ASD si impegna a garantire un ambiente sicuro, rispettoso e inclusivo per tutti i tesserati, inclusi i minori e gli adulti vulnerabili. Il seguente codice di condotta stabilisce le aspettative e le responsabilità per tutti coloro che sono coinvolti nelle attività della ASD. 1.Nessuno escluso: -Rispettiamo la dignità e l'integrità di tutte le persone coinvolte nelle attività della Associazione, senza discriminazioni di alcun genere. -Trattiamo tutti con cortesia, gentilezza e rispetto, evitando linguaggio offensivo, comportamenti intimidatori o abusivi. -Creiamo attività tese a promuovere l’inclusione attraverso lo sport. 2.Sensibilizzazione, Sicurezza e Benessere: -Garantiamo a tutti i soggetti che operano nella ASD di avere ben chiari i concetti di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale. -Mettiamo al primo posto la sicurezza e il benessere di tutti i tesserati, specie se minori, adottando misure appropriate per prevenire abusi, molestie o qualsiasi forma di danno. -Rispettiamo i diritti e le opinioni degli altri, fornendo un ambiente in cui ci si senta liberi di esprimere preoccupazioni o segnalare comportamenti inappropriati. 3.Comportamenti non verbali: -Chiediamo a tutti i lavoratori sportivi e volontari della ASD di tenere comportamenti professionali ed appropriati; inoltre, in tutte le interazioni con i tesserati, di evitare qualsiasi forma di contatto fisico inappropriato. -Garantiamo che tutti i comportamenti inappropriati siano tempestivamente interrotti e che si propenda immediatamente verso comportamenti trasparenti e rispettosi. 4.Informazioni, Comunicazioni e Privacy: -Informiamo tutti i tesserati circa i contatti del Responsabile Safeguarding nominato dalla ASD, nonché circa l’indirizzo mail del Safeguarding Office (salvaguardia@asinazionale.it) istituito a livello nazionale da ASI Nazionale. -Comunichiamo in modo chiaro, aperto e rispettoso con i partecipanti, genitori, colleghi ed in generale con tutti i tesserati della ASD fornendo, altresì, visione/copia del codice di condotta, nonché modulo di segnalazione. -Rispettiamo la privacy dei tesserati coinvolti e garantiamo la riservatezza delle informazioni personali o sensibili acquisite. 5.Formazione: -Partecipiamo a programmi di formazione e sensibilizzazione sulla tutela safeguarding per acquisire competenze e conoscenze necessarie per prevenire e rispondere agli abusi. -Riconosciamo il nostro ruolo e la nostra responsabilità nel proteggere i tesserati e segnalare qualsiasi preoccupazione o sospetto di abuso al Responsabile Safeguarding nominato dalla ASD. Tutti i soggetti destinatari del presente Codice di condotta si impegnano a: -rispettare e tutelare i diritti, la dignità e il valore di tutti i tesserati coinvolti, indipendentemente dalla loro età, razza, colore della pelle, origine etnica, nazionale o sociale, sesso, disabilità, lingua, religione, opinione politica, stato sociale, orientamento sessuale o qualsiasi altra ragione. All’istruttore tecnico, lavoratore o volontario, si richiede un comportamento civile e antidiscriminatorio teso a non ignorare, facilitare o anche collaborare tacitamente in attività che implicano un’ingiusta discriminazione nei confronti dei tesserati; -attenersi alle regole in tutte le fasi delle attività; -incoraggiare e promuovere il fair play, la disciplina, la correttezza, e lo spirito di collaborazione; -non assumere o tollerare comportamenti o linguaggi offensivi nei confronti degli atleti, genitori, direttori di gara, membri dello staff o qualsiasi altro soggetto coinvolto nelle attività; non tollerare o partecipare a comportamenti dei minori che siano illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza fisica e/o mentale; -sostenere e applaudire sempre gli sforzi dei giovani atleti e valorizzarli a prescindere dai risultati sul campo, promuovendo la cultura del lavoro e del divertimento; -trasmettere serenità, entusiasmo e passione; -educare al rispetto, all’impegno e alla collaborazione; -aggiornarsi costantemente sulle conoscenze necessarie per adempiere al meglio alle mansioni assegnate e sul tema della tutela dei minori; -rispettare il Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva, considerare il benessere, la sicurezza e il divertimento di tutti i tesserati al di sopra ogni altra cosa; -combattere e prevenire qualsiasi forma di bullismo tra i minori; -ascoltare i bisogni, le richieste, le preoccupazioni di tutti i tesserati; -non umiliare o sminuire i tesserati o i loro sforzi durante una gara o una sessione di prove; -non agire in modo da far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare un minore, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo; -non sfruttare un minore per un tornaconto personale o economico; -non avere atteggiamenti nei confronti dei minori che – anche sotto il profilo psicologico – possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale; -non impegnarsi in attività sessuali o avere un rapporto sessuale con tesserati di età inferiore ai 18 anni e non fare commenti sessualmente allusivi mostrando un comportamento sempre rispettoso e discreto; -non avere relazioni con minorenni che possano essere in qualche modo considerate di sfruttamento, maltrattamento o abuso; -non consentire giochi, frasi, atteggiamenti sessualmente provocatori o inappropriati; -garantire che tutte le attività siano adatte alle capacità, all’età, alla maturità fisica ed emotiva, all’esperienza e all’abilità dei tesserati, in particolare degli allievi minorenni; -lavorare insieme agli altri componenti dello staff per tutelare e promuovere gli interessi e il benessere di ogni tesserato; -non compiere mai abusi fisici e non infliggere punizioni o castighi che possano essere ricondotti ad un abuso fisico; -intessere relazioni proficue con i genitori dei tesserati minorenni al fine di fare squadra per la crescita e la loro tutela; -accertarsi sempre che i minori siano adeguatamente sorvegliati e che le gare e le attività in trasferta siano sicure; -garantire che la salute, la sicurezza e il benessere dei tesserati costituiscano obiettivo primario rispetto al successo tecnico-sportivo o qualsiasi altra considerazione; -organizzare il lavoro, il luogo di lavoro e le attività in trasferta in modo tale da minimizzare i rischi; -rispettare la privacy dei minori, specie in luoghi particolarmente sensibili i quali devono essere sorvegliati, in modo tale da garantire la privacy dei minori; -evitare di fare per i minori attività di carattere personale che essi stessi possano fare da soli; -garantire che qualsiasi trattamento di assistenza sanitaria (ad es. visita medica, assistenza post infortunio, trattamento fisioterapico), si svolga in modo aperto e in ambiente supervisionato, piuttosto che al chiuso o in privato e sempre con la presenza di un soggetto terzo (altro tesserato, adulto); -evitare di passare del tempo da soli con i minori lontano da altri soggetti; -non lasciare che i minori rimangano senza adeguata supervisione nel corso delle attività e, al termine delle stesse, accertarsi che lascino l’impianto sportivo accompagnati da un proprio genitore o da una persona autorizzata, qualora i minori non siano stati preventivamente autorizzati a lasciare l’impianto autonomamente e senza la presenza di un adulto. Ogni autorizzazione deve essere debitamente sottoscritta dai soggetti esercenti la responsabilità genitoriale sul minore; -non utilizzare i social media in maniera inappropriata, non coinvolgere i minori nelle conversazioni private sui social media e non pubblicare mai commenti o condividere immagini che potrebbero compromettere il loro benessere o causare loro danni; -non acquisire, detenere e pubblicare fotografie o divulgare altre informazioni sui bambini e sui ragazzi o sulle loro famiglie su qualsiasi supporto cartaceo ovvero digitale (es. social media personali o del club/organizzazione, siti web, strumenti di comunicazione online personali, ecc.) in assenza della relativa liberatoria sottoscritta dai genitori o dai tutori al fine di poter conservare e/o utilizzare tale materiale prodotto; -segnalare eventuali dubbi sulla sicurezza e sul benessere dei tesserati rivolgendosi al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla ASD, in conformità a quanto disposto nel Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva; -consultare il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla ASD in caso di dubbi sulla partecipazione dei tesserati in conformità a quanto disposto nel Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva ed in caso di necessità per favorire l’inclusione sportiva degli atleti con disabilità fisica o intellettivo-relazionale.

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